Trattamento del Canale

Quando la polpa è compromessa i batteri iniziano a moltiplicarsi all’interno della camera pulpare, nella quale è contenuta la polpa, e associandosi ad altri residui e depositi possono provocare un’infezione o un ascesso, ovvero una sacca contenente pus che si forma all’apice della radice del dente. L’ascesso si sviluppa quando l’infezione si sprigiona oltre la parte terminale delle radici del dente e può provocare numerosi sintomi, tra i quali il gonfiore che può raggiungere anche altre parti del viso, del collo o della testa, un continuo dolore, la perdita di osso intorno alle parti terminali delle radici, e infine problemi di drenaggio che possono coinvolgere anche le gengive o la mucosa della guancia. La polpa può irritarsi, infiammarsi e infettarsi a causa di una profonda ed estesa carie, di ripetuti trattamenti odontoiatrici effettuati su uno stesso dente, della presenza di grosse otturazioni, fessure o rotture nel dente, o a seguito di un trauma.
Il trattamento del canale
I denti sono composti da tre strati duri, lo smalto, la dentina e il cemento. Lo spazio all’interno di questi strati si chiama canale. Il canale contiene la polpa, un tessuto molle che circonda i nervi e i vasi sanguigni e consente al dente di svilupparsi. Quando la crescita è terminata il dente può sopravvivere senza polpa, ma se la polpa è infetta deve essere eliminata. L’eliminazione della polpa infetta si chiama trattamento del canale, una procedura conservativa alternativa all’estrazione. In anestesia locale, si pratica una piccola apertura nel dente per accedere al canale e alla polpa danneggiata, che viene rimossa. Il canale viene pulito e allargato con strumenti di precisione, poi riempito e sigillato. Il dente viene otturato con una chiusura temporanea o definitiva. Il passo finale consiste nel restauro del dente. Poiché un dente sottoposto a trattamento del canale spesso ha in origine una grossa otturazione o è estesamente danneggiato dalla carie o fortemente indebolito per altre cause, il restauro è necessario per proteggerlo, prevenirne la rottura e ripristinarne le piena funzionalità.
In endodonzia, il trattamento del canale consiste nell’eliminare dal dente la polpa infetta. I denti sono composti da tre strati duri, lo smalto, la dentina e il cemento.Lo spazio all’interno di questi strati si chiama canale. Il canale contiene la polpa, un tessuto molle che circonda i nervi e i vasi sanguigni e consente al dente di svilupparsi. Quando la crescita è terminata il dente può sopravvivere senza polpa, ma se la polpa è infetta deve essere eliminata. Questo trattamento conservativo, alternativo all’estrazione, si chiama trattamento del canale. La polpa del dente può venire danneggiata dalla fessurazione dello smalto, da una carie profonda o da un trauma: in tutti questi casi i batteri penetrano nel dente e infettano la polpa, provocando infiammazione (pulpite), infezione e spesso anche un acuto e martellante dolore. Tuttavia, la polpa si può infettare e può morire (necrosi pulpare) senza causare alcun male. Il dentista che esamina il paziente potrà osservare alcune variazioni nella tinta del dente, nell’aspetto delle gengive oppure nell’osso o alla radice del dente, grazie a una radiografia. Talvolta, se il dente è molto danneggiato è possibile che la polpa non sopravviva, ma quasi sempre il trattamento del canale può ridurre o addirittura impedire ai sintomi di manifestarsi, permettendo di salvare il dente.
La procedura
attorno al dente da trattare viene posta una protezione per impedire l’accesso ai batteri contenuti nella saliva
si pratica l’anestesia locale
viene praticata una piccola apertura nel dente per accedere al canale e alla polpa danneggiata
la polpa viene rimossa, il canale viene pulito e allargato con strumenti di precisione
il canale viene riempito e sigillato con materiale di aspetto simile alla gomma
il dente viene otturato con una chiusura temporanea o definitiva. Il passo finale consiste nel restauro del dente. Poiché un dente sottoposto a trattamento del canale spesso ha in origine una grossa otturazione o è estesamente danneggiato dalla carie o fortemente indebolito per altre cause, il restauro è indispensabile per proteggerlo, prevenirne la rottura e ripristinarne le piena funzionalità
Il trattamento del canale può richiedere una o più visite in funzione della complessità anatomica e dell’estensione del danno presente nella polpa. Talvolta, se l’infezione si è estesa passando dal dente all’osso provocando un ascesso, deve venire drenata prima dell’otturazione. Il dente può restare sensibile per 1-2 settimane, ma è molto raro provare dolore intenso o infiammazione. Per assomigliare a un dente naturale, il dente trattato deve venire restaurato con un’otturazione o con una corona. Un dente posteriore è più adatto a una corona, perché esercita una grande pressione durante la masticazione. Se quanto rimane del dente naturale non è sufficiente si può ricorrere a un perno per mantenere in posizione la corona. Un dente decolorato può essere sbiancato o ricoperto da una corona, o in funzione della sua posizione, da una faccetta.
Tra le complicazioni possibili di un trattamento del canale troviamo:
presenza di canali molto stretti o curvi, che non è stato possibile trattare
anatomia canalare complessa, inizialmente non rilevata
ritardo nel restauro successivo al trattamento del canale
presenza di una rottura non rilevata nella radice di un dente
restauro difettoso o inadeguato che ha consentito ai batteri salivari di oltrepassarlo e ricontaminare l’area
rottura del materiale sigillante interno che consente ai batteri la ricontaminazione dell’area interna al dente.
In altri casi, nuovi problemi possono intervenire e compromettere un dente trattato con successo, tra questi:
una nuova carie che provoca una nuova infezione nel dente
la rottura, successiva al trattamento, di una corona
un nuovo trauma intervenuto dopo il trattamento.

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